mercoledì 1 luglio 2009

Recensione positiva di Enrica Marrelli e Mariangela Corniola

Recensione positiva
blog di luana magnone
http://generazionelowcost.blogspot.com/

il blog include molti dei gadget più comuni senza però appesantire la pagina stessa.infatti è costruito in modo da contenere sia gadget utili, come per esempio il consiglio di "seguire" il blog, sia gadget distrattori come per esempio immagini sempre inerenti all'argomento trattato (cosa che non accade in tutti blog), giochi, e divertenti motti che fanno riferimento all'argomento precarietà.sono presenti anche sondaggi, adsens, il profilo di facebook e il talk sul blog ...il tutto accompagnato da sottofondo musicale.da notare che alla fine del blog è presente un particolare gadget che facilita gli utenti nella ricerca di particolari parole nel pagina (suggerimento postato su ambienti: quindi l'autrice al contrario di molti legge il blog di riferimento)Il modello utilizzato è scelto tra quelli proposti da blogger, con la modifica dei colori.i post sono spesso costituiti da immagini e video che spiegano meglio del testo e non annoiano!!soprattutto i post inseriti da luana sono originali e la fonte non è wikipedia ma luana magnone stessa.la presentazione rispecchia a pieno i contenuti espressi nel blog..in modo simpatico e con immagini molto molto eloquenti.

Ringrazio Enrica e Mariangela per la recensione positiva!!!Sono contenta che lo scopo del mio blog sia arrivato un pò tutti e sicuramente le recensioni positive lo confermano!!!Grazie....

mercoledì 24 giugno 2009

PRESENTAZIONE BLOG...MAGNONE LUANA

I contratti che finiscono potranno non essere rinnovati!!!
Nella pubblica amministrazione è stato stabilito che dal 1˚ luglio 2009 chi ha oltre tre anni di precariato alle spalle non potrà più essere stabilizzato.

domenica 14 giugno 2009

mercoledì 10 giugno 2009

..Le TipoLoGie ConTraTTuaLi..




Un tempo, indipendentemente dall'attività svolta, quasi tutti ottenevano un contratto a tempo indeterminato, che prevedeva ogni tutela e garanzia per il lavoratore. Ora le leggi in vigore prevedono un florilegio di soluzioni differenti, con nomi fantasiosi e significati spesso simili:

Inserimento: Con il contratto d'inserimento è possibile risparmiare sui livelli di retribuzione da attribuire al lavoratore neoassunto; infatti, con tale contratto, l'azienda può assumere il lavoratore a 2 livelli retributivi più bassi rispetto a quello che spetterebbe per le mansioni assegnate. Si può stipulare con soggetti di età compresa tra i 18 e i 29 anni e la a durata può raggiungere il massimo di 18 mesi, dopo i quali non c'è nessun obbligo per l'azienda di assumere a tempo indeterminato il lavoratore. (solo qualora l'azienda non mantiene in servizio una certa percentuale di lavoratori con contratto d'inserimento, non può procedere a nuove assunzioni).

Contratto a progetto: la prestazione oggetto del contratto deve essere finalizzata alla realizzazione di una specifica opera o servizio, ed esaurirsi con esso. Purtroppo la legge può contemplare una prestazione che non si esaurisce con la realizzazione di un determinato risultato, ma si ripete nel tempo, purché essa sia in concreto funzionale ad un'attività (e ad un'esigenza) del committente temporalmente definita o definibile (ad esempio, l'esecuzione di un appalto). Il contratto di lavoro a progetto non può essere utilizzato per ottenere dal collaboratore una prestazione a tempo indeterminato.

Apprendistato: Sono previste tre tipologie di contratti: contratto di apprendistato diretto al compimento del diritto-dovere di istruzione e formazione; contratto di apprendistato professionalizzante per il conseguimento di una qualificazione attraverso una formazione sul lavoro ed un approfondimento tecnico-professionale; contratto di apprendistato per l’acquisizione di un diploma e per percorsi di alta formazione. Per tutti e tre durata minima di due anni e massima di sei. Il compenso può essere di 2 livelli inferiori rispetto a quello previsto dal contratto aziendale per i lavoratori che svolgono la stessa mansione e il datore di lavoro può chiudere il rapporto di lavoro e non assumere al termine del periodo di apprendistato.

Somministrazione di lavoro (ex-interinale): La somministrazione di manodopera permette ad un soggetto (utilizzatore) di rivolgersi ad un altro soggetto appositamente autorizzato (somministratore), per utilizzare il lavoro di personale non assunto direttamente, ma dipendente del somministratore. La somministrazione rientra nell'ambito delle esternalizzazioni delle attività di impresa, ed è diretta, ad offrire alle aziende un nuovo ed efficiente strumento per procurarsi forza lavoro. Il somministratore può concludere più contratti a termine con il lavoratore senza il rispetto di alcun intervallo di tempo.


Le forme contrattuali maggiormente utilizzate per i neolaureati
1)
Stage/tirocinio 26% 2) Contratto di assunzione a tempo determinato 21% 3) Contratto di inserimento 18% 4) Contratto di assunzione a tempo indeterminato 16% 5) Contratto a progetto 6% 6) Apprendistato 5% 7) Somministrazione di lavoro (ex-interinale) 4% 8) Apprendistato professionalizzante 3% 9) Altro 1%



lunedì 8 giugno 2009

martedì 2 giugno 2009

Google esiste!


Google esiste, e allora?

I giovani e la pubblicità!!!




Generazione che soffre!!

Giovani che si lamentano per i pochi soldi che guadagnano(700€-800€)


La televisione ha purtroppo spostato quelli che sono i veri valori di un giovane o di una persona, ad abire soltanto a fare televisione. La televisione non fa altro che mandare come esempi chi guadagna un milione di euro, le veline, quiz tv, programmi televisivi come grande fratello o altri programmi, che fanno passare chi guadagna 1000euro al mese, "una società stupida", gente che si alza lavora nove ore al giorno per guadagnare 1000 euro.
La pubblicità e la televisione, pubblicizzano cose che fondamentalmente non servono, l'ultimo telefonino, la makkina nuova, con 1000 euro si riuscirebbe a vivere ma bisogna fare moltissimi sacrifici.
1000euro al mese sono obiettivamente pochi, x comprare cellulari ultima generazione, tv lcd, borse e occhiali ultima moda! E' una situazione difficile!!!
Credo che la cosa che fa più male è che non abbiamo sogni nel cassetto, allora, se uno ha un sogno nel cassetto alla fine ha qualcosa per cui lottare....anche contro il precariato e contro tutto!
Se tu non sai che cosa vuoi fare, questo fa male!

I nostri nonni stavano peggio, sono quelli che hanno lottato per uscire da una condizione come la guerra e hanno costruito piano piano;
i nostri genitori sono "figli del boom economico", quindi hanno comprato il superfluo, hanno comprato e hanno sterperato;
noi che siamo nati nel confort quotidiano, siamo abituati ad avere tutto e siamo un po viziati , non è il tempo della guerra, ci tocca ricominciare e rilottare per costruire quello che abbiamo avuto da bambini, e che adesso nel futuro non avremo più, perchè i nostri genitori, tanti sono rimasti a casa e sono disoccupati e noi abbiamo dei lavori precari, quindi non solo non abbiamo i genitori che ci possano dare le basi, come comprare le case, come magari per i nostri genitori come i nonni che hanno costruito, ma abbiamo un futuro che è il nulla!!!

Come t vedi a 65 anni? troppo lontano.........non so se prenderò la pensione, voglio saper se avrò un lavoro, se potrò costruire una famiglia, se potrò aver da mangiare ai miei figli;
è vero che i bambini hanno bisogno solo d'amore, ma quando già tu parti da una città come per es. Roma dove un monolocale costa 1200 o una stanza costa 600 è molto difficile!!!!!
Chiedevo a delle mamme e a dei papa una reception in una casa di cura per ansiani: 850euro al mese, prezzo pieno, un assistente per anziano 800euro, 12 ore al giorno di lavoro!
allora....come fai? fai fatica!
non è + generazione 1000 ma 800!

Un'altra cosa è credo chè in una società civile è da garantire istruzione, salute e una casa, oggi no perchè i giovani non scendono in piazza a pretendere o a fare una lotta e dire "io voglio questi diritti"....entrano nella casa del grande fratello.......per questo fanno fatica!

Non è possibile vedere in televisione che si puoi comprare una macchina e te la pubblicizzano che te la compri con una tazzina di caffè....meno di un'euro al giorno!!!
I 1000euro al mese non bastano se vuoi avere gli occhiali da 200 euro, la borsa firmata, il week-and fuori casa.........con 1000 euro nn si vive con un tenore di vita adeguato a quello che oggi la televisione ci impone!





















E' in crisi tutto il sistema capitalista mondiale, non è vero che c'è la speranza che la cosa migliori, il tutto non può che peggiorare, quindi bisogna cercare un nuovo modo, una nuova produttività di vita per essere felici. L'obbiettivo fondamentale è la ricchezza della felicità!!

sabato 30 maggio 2009

I 100 VoLtI DeL mOndO DeL LaVoRo



Precari e (s)contenti!?!

Nelle ultime settimane mi è capitato spesso di sentire (e di fare a mia volta) ragionamenti ben poco ottimistici a proposito dello scenario attuale e futuro, in particolar modo dal punto di vista professionale.

Centinaia di migliaia di precari hanno già perso - o sanno/temono di perdere - il loro posto, molti impiegati col posto fisso (l'"invidiatissimo posto fisso") si sono visti ridurre lo stipendio anche del 20/25%.

Le dinamiche aziendali sono improvvisamente impazzite e quando si esce dall'ufficio alle 18:00 non si sa che condizione si troverà l'indomani mattina alle 09:00... e le previsioni degli economisti, sociologi ed esperti invitano a non nutrire speranze di miglioramento almeno fino a tutto il 2009.


Quindi? Cosa facciamo? Ci sediamo su un divano con un fazzoletto in mano rassegnandoci all'ineluttabile?



Ci fiondiamo ai prossimi casting di "Amici" o "X-Factor" o "Grande Fratello" perché al momento sembrano gli unici trampolini di lancio verso il successo (o verso 300mila euro senza quasi muovere un dito)? Ci votiamo a Padre Pio sperando che ci faccia la grazia di conservare lavoro e dignità?








Più pragmaticamente, facciamo quelli che conoscono lo stato delle cose e, anche in una situazione di crisi, sanno dove rivolgere lo sguardo per continuare a cercare un'opportunità di carriera. Perché se alcune professioni segnano il passo e vengono travolte o superate, ce ne sono altre che - spesso frutto dell'intraprendenza, della creatività - stanno emergendo ma nessuno le conosce perché non se ne parla.

Sono 100, le più nuove e le più richieste in tutti i settori, e sono contenute in Jobbing, la guida per costruire, inventare o reinventare il proprio percorso di lavoro.



Questo ci da uno stimolo a prendere in mano la situazione e guardarsi intorno con più razionalità e consapevolezza per trovare nuovi sbocchi, magari imprevisti o impensati!!!

domenica 24 maggio 2009


PRECARIATO: un vero problema!

Il precariato coinvolge milioni di lavoratori pubblici e privati, influenzando l’intera economia del paese (le statistiche ufficiali in Italia parlano di oltre 2,5 milioni di precari).


Precariato che di sicuro fa comodo al governo e ai datori di lavoro, della pubblica Amministrazione e soprattutto della scuola. Servitori dello Stato mal pagati, poco riconosciuti: precari cronici. Quel che è sicuro è che vi è una precisa volontà dei nostri governanti di rendere inefficiente la pubblica amministrazione (scuola) e di ricattare la forza di lavoro precaria.
Basta tener presenti le ingenti somme di danaro pubblico che vengono spostate verso le Scuole private: un regno di pochi prediletti dove si consegue un punteggio che permette l’accesso alle scuole statali) –NON RICONOSCENDO A QUESTI LAVORATORI ALCUN PUNTEGGIO, potrebbero cessare i ricatti economici.
Inoltre la Precarietà, la privatizzazione e la diminuzione del personale portano ad una disorganizzazione dei servizi pubblici, con conseguenze che ben si notano sulle ex aziende Statali passate ai privati: treni e traghetti invasi da zecche, pulci, ratti, per non parlare delle aziende sanitarie dove persone sane vengono operate per arricchire il budget di alcuni dirigenti.
Dunque la mentalità dei nostri governanti supera ogni pudore quando si tratta di tagliare la spesa pubblica e di ridurre in modo drastico la quantità e la qualità dei pubblici servizi. Tutto ciò incide notevolmente sul commercio, considerato che chi è di ruolo può acquistare una macchina a rate o accedere ad un mutuo bancario; chi invece è precario viene bloccato, e con esso è bloccato anche lo sviluppo economico del paese.
Come se ciò non bastasse, entra in gioco il potere di acquisto dei salari sempre più inadeguati, con le immissioni in ruolo al ribasso o addirittura bloccate, e l’annullamento dei diritti acquisiti dai lavoratori e della loro dignità.
Di questo passo possiamo affermare che il tanto agognato “posto fisso” sarà solo una chimera, o la indignitosa riserva di alcuni personaggi poco onorevoli che ci governano.

Frasi celebri

Frasi celebri del film

"E quindi scopriremo che non solo l'impossibile può accadere, ma che accade sempre."

"Questa è l'unica epoca dell'umanità in cui le persone tornano in Molise"

"Mi chiamo Matteo e sono un luogo comune."


Critica:

«Mi chiamo Matteo e sono un luogo comune». Il protagonista della storia, un giovane sveglio e precario, chiarisce subito che gli stereotipi saranno molti. Il quadro di una generazione alla ricerca del senso (e del costo) della vita è superficiale ma carino. Lo stipendio è traguardo ma anche incubo. Lo cantavano i Gufi: «Un posto in banca e non se ne parla più».
Da Il Corriere della Sera Magazine, 7 maggio 2009

Incassi del film

GLI INCASSI DEL FILM: GENERAZIONE MILLE EURO
Il film: una commedia articolata, sensibile e godibile sulla vita da precario. Ragazzi confusi, sfiduciati e squattrinati!!!

INCASSI IN ITALIA
Incasso totale: 1.034.962€
Incassi nei weekend:
24 - 26 aprile 2009
incasso: 534.153 €
sale: 267media per sala: 2.001 €
1 - 3 maggio 2009 incasso: 288.477 €
sale: 233media per sala: 1.238 €

giovedì 7 maggio 2009

GeNeRAZIoNe 1000EurO




Mi sono ispirata al film da poco uscito nelle sale "GENERAZIONE 1000 EURO" la nuova commedia sentimentale italiana. Giovanile, ma con la quale con freschezza e simpatia si toccano temi importanti.


Oggi è tempo di crisi, social network, sigle incomprensibili, contratti scritti con l’inchiostro simpatico e tanta, tanta precarietà.




Da un libro di qualche anno fa (“Generazione Mille Euro”, 2006, Rizzoli), è arrivata dritta dritta nei cinema , diretta da Massimo Venier, la storia di un gruppo di precari persi fra sogni universitari, velleità professionali e ottimismo non corrisposto dal duro resoconto del mercato, pronto ad affondare a colpi di scure termini come meritocrazia e futuro.


Beatrice, Francesco, Angelica, Matteo: ambizione, positivismo, tenacia, pessimismo. Quattro aggettivi che se vogliamo sono necessari alla sopravvivenza oggi per i giovani, rispettivamente per arrivare lontano, per credere in quello che si sogna, forza nel volerlo raggiungere, realismo e umiltà per mantenere i piedi per terra. Le quattro sfaccettature, i quattro modi di vivere una realtà sociale ormai oggi comune ai giovani, quella del precariato.







Finalmente quindi, un nuovo quadro di una generazione che non vive solo di malumori, ”malinconoia” o di lucchetti ai ponti, ma che spera e ha il coraggio, nonostante le difficoltà, di combattere per quello in cui crede, anche se forse sarebbe il caso di specificare quando ci crede.





La trama articolata e godibile su più fronti offre agli interpreti lo spazio per caratterizzare i loro personaggi e renderli verosimili all'interno di una fiction che traduce la realtà alterandola in favore dell'impianto narrativo. Nell'utilizzare la matematica e i personaggi secondari come valore aggiunto, il regista trova una formula fatta di piccoli dettagli, di battute e puntuali osservazioni capaci di divertire e allo stesso tempo descrivere l'attuale panorama italiano avvolto dall'incertezza del futuro professionale e sentimentale dei giovani.
Il regista regala a ognuno un momento da incorniciare e la realizzazione di un sogno a Matteo, che si sveglia, infine, con tutta la vita davanti.

Storie di lavoro e di opportunità, di amori e malumori, di risate e incazzature.
La storia è quella di Claudio, un ragazzo di 27 anni che vive con mille euro al mese, e dei suoi tre coinquilini.
Ambientato a Milano, racconta le difficoltà dei ragazzi di oggi nell'affrontare la quotidianità e il futuro, tra lavori precari e poche risorse economiche. Generazione Mille è un neologismo utilizzato per identificare quelle persone che, mediamente, guadagnano mille euro al mese, indipendentemente dal tipo di lavoro svolto e dalla loro formazione scolastica e professionale.

Da chi è composta esattamente questa 'generazione mille euro'?
Quello che appariva come un fenomeno socioeconomico marginale, ora sta acquistando un contorno. I milleuristi vengono contati e messi sotto il microscopio, per vedere quanto sono soddisfatti. Si riflette su cosa sarà di loro al momento della pensione, ci si interroga sulle loro tutele e questo può comunque esprimere disagio sociale, disillusione professionale, disaffezione alla politica.



Quanto alla loro distribuzione nel paese, i dati indicano che i nostri 'milleuristi' o giù di lì si annidano sia Nord sia a Sud: tra i dipendenti, il 44 per cento sta nel Settentrione, il 18 al Centro, il 38 nel Mezzogiorno. Tra gli autonomi, prevale il Sud con il 40 per cento, mentre al Nord la presenza scende al 35, e al 25 al Centro.



Non solo precari. Molti hanno il posto fisso. Spesso sono laureati. Ma con poche possibilità di migliorare. Guadagnano meno dei loro padri alla loro età, e hanno una prospettiva di carriera molto più grigia. Sono i giovani che si muovono oggi sul mercato del lavoro: stagisti, lavoratori a progetto, segretarie interinali, ricercatori e docenti universitari, single o mammoni. Scuole finite regolarmente, magari anche una laurea, addirittura una specializzazione. Sono passati attraverso una serie più o meno lunga di lavoretti precari. Fino all'assunzione: molto spesso con uno dei tanti contratti flessibili a disposizione dei datori di lavoro per far entrare in fabbrica o in ufficio, ma non solo. Anche chi ha il mitico posto fisso, è accomunato dalla stessa condizione: per tutti il 27, la busta paga, racconta lo stesso tenore di vita. Sotto i mille euro al mese, spesso meno, tra gli 800 e i 900.





La storia dei “lavoratori fluttuanti e praticanti seriali” è finita in prima pagina sull’“International Herald Tribune” e ne hanno parlato anche il “Guardian”, “Le Monde” e i principali quotidiani italiani.